MANIFESTO DEL GIORNARTISMO
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Per ogni notizia negativa bisogna trovarne almeno altre tre di positive per vivere con speranza e gioia il futuro.
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Il Giornartista sarà colui che si impegnerà per conto della collettività a ricercare e comunicare le GoodNews, consapevole che la bellezza condivisa ha il potere di elevare tecnicamente, moralmente e spiritualmente una comunità.
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La ricerca delle GoodNews non va intesa come forma di evasione dall’attuale decadimento morale e spirituale, ma come analisi di alternative sistemiche e comportamentali, che contemplino il “negativo” al loro interno ma ne propongano al contempo una via d’uscita, in sintonia con l’aforisma di Richard Buckminster Fuller: “Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare qualcosa costruisci un modello nuovo che renda la realtà obsoleta”.
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Compito del Giornartista sarà l’individuazione di notizie “obbiettivamente” positive. Certamente l’obbiettività al 100% non sarà raggiungibile, in quanto un certo grado di soggettività culturale e personale è sempre presente nella selezione e comunicazione delle notizie. Tuttavia lo sforzo verso l’obbiettività deve essere sempre presente. Un esempio di notizia positiva potrebbe essere il seguente:
“ABOLITA LA PENA DI MORTE IN MARYLAND
La camera dei rappresentanti del Mayland ha approvato dopo il passaggio in Senato la legge che abolisce la pena di morte. Il Maryland diventa così il 18.mo stato americano senza boia.
Fonte: Ansa”
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Motivo ispiratore per un Giornartista può essere ritrovato nell’operato degli evangelisti, da leggersi in senso laico e giornalistico. Se essi si fossero soffermati solo sulla narrazione dei fatti negativi dell’epoca (ad esempio la strage degli innocenti compiuta da Erode, seguendo il leitmotiv “solo il sangue fa notizia”), oggi non avremmo la documentazione della Buona Novella.
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Il Giornartista ha ben chiaro che l’attuale modello di informazione è megafono di morte e devastazione. Quali le conseguenze di un’informazione di questo tipo sulla nostra salute e sull’entusiasmo con cui affrontiamo la vita? Quali le conseguenze del fotografare solamente comportamenti negativi sull’educazione dei nostri minori?
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La creazione di un format televisivo basato sulle GoodNews creerebbe le basi di una piattaforma di rinascita per il paese, che farebbe da megafono degli esempi umani, sociali e scientifici più virtuosi in ambito nazionale e internazionale.
Tale piattaforma farebbe inoltre da catalizzatore di tutto il meglio che esiste nel paese, che verrebbe spontaneamente comunicato alla redazione dai cittadini tramite web e andrebbe poi opportunamente verificato.
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A livello spirituale si rilancerebbe la speranza nel pubblico, una speranza per un cambiamento e una rinascita che è già in divenire, ma che attualmente non viene comunicata.
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A livello pubblicitario sono da evitare investitori che si sono distinti per comportamenti poco etici e che utilizzerebbero la trasmissione per fare greenwashing della propria immagine.
Meglio ancora se la trasmissione andasse in onda senza interruzioni pubblicitarie e fosse finanziata solamente da denaro pubblico (canone RAI). Lo stipendio del giornalista servitore del cittadino deve essere pagato dal cittadino.
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A livello politico è da evitare qualunque influenza e garantire l’autonomia e la libertà assoluta della redazione, che deve agire esclusivamente mossa dall’obbiettività della positività della notizia, sancita dal voto della redazione.
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A livello economico e politico bisogna limitare il più possibile “l’effetto marchetta”, ovvero l’effetto pubblicità smaccata del soggetto o della realtà documentata. Se ci sono delle critiche o degli aspetti negativi questi vanno documentati e anzi rendono più credibile la notizia, permettendone anche un futuro miglioramento. Si tratta di informazione (con i suoi aspetti positivi e negativi), non di pubblicità.
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La redazione di una trasmissione che fa dell’etica la propria bandiera deve evitare accuratamente di gettare fango sull’operato di tutti i suoi componenti, evitando quindi di compiere gli errori sopra menzionati, pena la credibilità del format stesso.
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Il Giornartista è più simile ad un poeta o ad un pittore che ad un giornalista inteso nel senso classico del termine. Un poeta è una persona che ha in mente “il bello”, che è primariamente un valore di natura etica oltreché estetica. L’arte intesa come giornalismo è quindi documentazione del “bello” umano, sociale, civile, scientifico. Il Giornartista è il giornalista con una solida formazione estetica dedito alla ricerca e comunicazione disinteressata del bello nella società.